Una settima a Santo Domingo nella Repubblica Dominicana

La Repubblica Domenicana è una di quelle mete da sogno che almeno una volta nella vita bisogna concedersi, e quando questo accade si rimane assolutamente affascinati.

Siamo partiti ad un orario improbabile su un aereo altrettanto assurdo in puro stile “fantozziano” della compagnia aerea Meridiana. Seppur in economy ci si aspetta che per un volo di 15h ci siano degli standard di “decenza” da rispettare… ma a quanto pare non sempre è così.

Soggiorno

Abbiamo soggiornato nella Repubblica Dominicana più precisamente a Santo Domingo, presso il resort Iberostar Hacienda Dominicus a Bayahibe dal 12 al 26 agosto 2017.

Porticciolo di Bayahibe

La struttura è un po’ datata, ma tenuta in ordine. Ambienti molto vasti in stile coloniale (hall, lobby, bar, reception e lunghi portici che conducono ai vari ristoranti e alle camere), fontane con giochi d’acqua, tutto molto curato, come pure il bellissimo giardino tropicale con un laghetto dove si possono incontrare fenicotteri, cigni, pavoni e papere con anatroccoli.

Nella zona bar ci sono vari negozi. La gioielleria all’angolo è molto cara, meglio comperare nel negozio a fianco (chiedete pure lo sconto!). Caratteristico il negozio delle specialità a base di cioccolato e caffè per comperare prodotti locali (tanti assaggi per valutare cosa scegliere). Per tutti gli altri acquisti consiglio il negozio Iberostar: tantissima scelta e varietà, prezzi buoni, possibilità di pagare in tutte le valute e personale gentile.

Le piscine si trovano appena prima della spiaggia e sono attrezzate con bei lettini, ombrelloni e angolo bar.

Nel villaggio il trattamento è un vero all inclusive, possibilità di mangiare e bere a tutte le ore usufruendo di più ristoranti, dei bar, della “palapa” La Sombrita, gradevole punto snack sulla spiaggia che nel pomeriggio offre anche gelato, frutta fresca e dolci. Il frigobar in camera, anch’esso incluso nel pacchetto, viene rifornito quotidianamente. Le camere invece, a mio parere, sono il punto debole della struttura per via della scarsa manutenzione.

Purtroppo appena arrivati ci siamo scontrati con la realtà di una reception poco attenta e disponibile al di là dei finti sorrisi: in fase di check in hanno completamente sbagliato i nostri dati sulla scheda di ingresso; ed è stata assegnata una camera al piano terra mentre avevamo prenotato una camera superior (quasi 400 euro più della standard) specificando la preferenza per un piano alto. Ho dovuto discutere e fare un trasloco il giorno seguente per avere il piano alto e ci siamo resi conto che le stanze, suites a parte, sono praticamente tutte uguali e quindi, almeno in questo hotel, non vale la pena di spendere quei soldi.

Il consiglio che do è di investirli in escursioni. Anche in fase di check out la reception non ha mostrato alcuna disponibilità nei nostri confronti perché non mi ha concesso di tenere la camera due ore in più, pur pagando il supplemento richiesto.

Spiaggia

Mare bellissimo, temperatura ottima e indimenticabili colori. La spiaggia è molto ampia, leggermente in pendenza, con ombrelloni ben distanziati. Purtroppo persiste la cattiva abitudine italiana di accaparrarsi le prime file fin dalle sei del mattino. I lettini in spiaggia sono sicuramente da sostituire e nella sabbia si trovano ahimè troppi mozziconi.

Escursioni

Oltre al relax e alla vita di villaggio, il miglior modo per conoscere almeno in parte quello che ci circonda è effettuare qualche escursione.

Isola di Saona e il Super Safari Truck

Entrambe le gite sono state di un’intera giornata, con Colonial Tours. Sono un po’ care, ma quante volte nelle vita vi può capitare?

Per andare a Saona siamo partiti dal Viva (il villaggio più vicino), con una bella barca veloce e, dopo 40 minuti di navigazione, il nostro gruppo è sceso nelle piscine naturali fra Bayahibe e Saona: acqua cristallina e grandi stelle marine.

Spiaggia di Saona

Risaliti in barca arriviamo a Saona dove visitiamo un villaggetto di pescatori che si chiama “Mano Juan”: sabbia che sembra borotalco e acqua magnifica! Ci viene offerto il succo di ananas e per  un’oretta ci si gode il mare. Quindi si raggiunge un’altra incantevole spiaggia che si chiama “Il canto della playa”: lunghi bellissimi bagni, polpa e succo di cocco … una meraviglia!

Alle 13 circa di nuovo con la barca veloce ci si dirige questa volta  verso la nostra spiaggia, quella che ci accoglierà per il pranzo e per l’intero pomeriggio: Playa Palmilla, alias Blue Lagoon, che si trova esattamente di fronte alle piscine naturali visitate al mattino. E’ una spiaggia enorme, bellissima, di proprietà del “Viva”, ornata di tante spettacolari palme e attrezzata con tavoli, panche e lettini. Ci sono anche i servizi e un ricco e vario buffet. Trascorriamo la mezza giornata tra foto, passeggiate, lunghi bagni, relax sui lettini all’ombra delle palme. Questo è sicuramente un posto che non dimenticherò per la bellezza della spiaggia e per i colori del mare! Alle 17 circa si riparte: la barca veloce ci porta al catamarano che ci accompagnerà al “Viva”, dove arriviamo due ore dopo tra musica, balli, rum, in tempo per goderci un meraviglioso tramonto.

Il Super Safari Truck è cominciato al mattino presto con un’ora di macchina fino a Punta Cana e lì siamo saliti sul mezzo che ci avrebbe portato alla scoperta dell’interno della Repubblica Dominicana: un camion militare a sei ruote motrici, adattato in modo da poter viaggiare comodamente ammirando il panorama.

La prima tappa è stata Higuey dove, dopo aver attraversato la città, ci siamo fermati alla cattedrale di Nuestra Señora de la Altagracia.

On the road verso Higuey

Visitata poi una  piccola scuola primaria, abbiamo attraversato vastissimi campi di canna da zucchero (con sosta degustazione); il viaggio è continuato salendo sentieri di montagna in mezzo a campi e piantagioni di tabacco, caffè e cacao, che ci hanno detto essere essenziali per l’economia locale delle famiglie.

Essiccazione del Cacao

In  visita a una casa popolare domenicana abbiamo potuto vedere le abitudini e il loro modo di vivere, assaggiare una tazza di caffè locale appena preparato e osservare il processo rustico di caffè e cacao torrefatti.

Tipica casa contadina

Infine abbiamo pranzato con piatti della cucina locale presso un “Rancho” dove abbiamo visitato un piccolo museo del tabacco e visto come fabbricano a mano i sigari. Ultima tappa del tour la paradisiaca spiaggia di Macau di Punta Cana, con sabbie bianche e acque cristalline.

Spiaggia di Macau

Conclusioni

Una bella esperienza che ci ha dato l’opportunità di conoscere la storia e la vita dei contadini domenicani e, naturalmente, visitare luoghi spettacolari.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *